A proposito di bene e male(testo di Ouspensky)(Parte1)


Cercherò di darvi alcuni esempi di come dovrebbe cominciare lo studio di noi stessi. Abbiamo già parlato del mentire e io ho dato una possibile definizione della psicologia come studio del mentire. Quindi una delle prime cose, e tra le più importanti per voi da osservare, è il mentire. Le nostre illusioni, convinzioni errate, punti di vista sbagliati e così via sono molto simili al mentire. Tutte queste debbono essere studiate perché, finché non cominciamo a comprendere le nostre illusioni, non potremo mai vedere la verità. In ogni cosa dobbiamo fin dal principio separare le nostre illusioni dai fatti. Soltanto allora sarà possibile vedere se possiamo realmente apprendere qualcosa di nuovo.

Una delle più importanti e più difficili illusioni da debellare è la nostra convinzione di poter 'fare'. Cercate di comprendere ciò che questo significa. Noi pensiamo di fare un piano, di decidere, di cominciare e finire ciò che ci pare, ma il sistema spiega che l'uomo 1, 2 e 3 non può 'fare', non può far nulla, ogni cosa gli accade. Ciò può parer strano, particolarmente ora che ognuno pensa di poter far qualcosa. Ma, poco a poco, comprenderete come parecchie cose che siamo abituati a dire sull'uomo in generale potrebbero essere vere soltanto se dette sull'uomo di livello superiore e che non si applicano all'uomo del nostro basso livello. Se dite che l'uomo può 'fare', ciò sarebbe giusto nei riguardi dell'uomo n. 7 o n. 6. Persino l'uomo n. 5 può fare qualcosa in confronto a noi, ma noi non possiamo far nulla. Potreste dire anche chepensate che l'uomo ha consapevolezza. Ciò sarebbe giusto in relazione all'uomo n. 5 ' 6 o 7, cominciando dal n. 5; e se voi diceste che l'uomo ha coscienza, ciò sarebbe giusto in relazione all'uomo n. 4, ma non in relazione all'uomo n. 1, 2 e 3. Dobbiamo cominciare a distinguere a quale categoria di uomo si riferiscono le cose, perché alcune cose sono giuste in relazione ad una categoria ma errate in relazione ad un'altra.

È importantissimo comprendere che l'uomo non può 'fare' perché questa è la base della nostra visione di noi stessi, e persino quando diveniamo delusi di noi stessi pensiamo che altre persone possano 'fare'. Non possiamo accettare completamente e pienamente che le cose accadano meccanicamente e che nessuno gli dia una spinta. Da principio è difficile vedere ciò su grande scala, ma lo vedrete prestissimo in voi stessi. Nello studio di voi stessi, se cercate di fare determinate cose che generalmente non fate, per esempio se cercate di ricordare voi stessi, se cercate di essere consci di voi stessi, allora vedrete prestissimo se potete

'fare' qualcosa o no. E, nella maggioranza dei casi, vi accorge­rete di non poterla fare.

D. Se non possiamo far nulla di noi stessi come uomini 1, 2 e 3, dob­biamo rivolgerci a quálche potere esterno per essere consci?

R. Non esistono poteri esterni cui possiamo rivolgerci perché siamo meccanicí. Non possiamo far nulla, ma esistono differenze nel fare e l'osservazione di voi ve lo mostrerà; per esempio, possiamo dar prova di una certa resistenza. Possiamo avere qualche desiderio, qualche ten­denza, ma possiamo opporle resistenza e possiamo continuare a resi­ste e ogni giorno. In cose di piccolissima importanza abbiamo scelta, cosi, sebbene non possiamo 'fare' tra virgolette, ci sono parecchie pic­cole cose che ora possiamo fare. Per esempio, possiamo cercare di essere consci di noi stessí. Certamente non lo possiamo fare per lungo tempo.

Ma ci proviamo o. no? Questo è il problema, Osservando queste nostre diverse azioni vediamo che, come principio generale, anche se l'uomo 1, 2 e 3 non può 'fare' nulla, se è interessato in qualcosa, se comincia a desiderare qualcosa più delle cose comuni, allora egli non sta sempre allo stesso livello e può scegliere momenti in cui può cominciare a fare in un senso assai elementare.

Continua...